Festival di Sanremo 2021

In un periodo come questo è giusto farlo?

Una breve riflessione dopo aver letto alcune notizie in rete

Sono un appassionato di teatro e del teatro da sempre, sia come “attore” (le virgolette sono doverose), sia soprattutto come spettatore (qui le virgolette non le metto!).

Non ricordo neanche l’ultima volta che sono andato a vedere uno spettacolo, ma ricordo benissimo l’ultimo spettacolo che ho fatto insieme ai ragazzi della compagnia teatrale amatoriale di cui faccio parte, Gli Ottovolanti.

Frequentando quindi il mondo del teatro, ho tanti amici che lo fanno come lavoro, e altrettanti che lo fanno per il semplice piacere di farlo. Ho avuto modo di vedere con i miei occhi la fatica e l’impegno che ci hanno messo e che ci stanno mettendo per ad andare avanti in questi mesi di teatri chiusi, cercando di inventarsi qualcosa, qualsiasi cosa per non impazzire.

Perché vedete, quando si chiude un teatro, non si ferma solo la messa in scena di una rappresentazione, ma si inceppa un ingranaggio che da solo regge centinai di altre cose.

Il teatro è fatto dai giorni di prove che precedono la prima, dove per mesi un gruppo di persone si trovano spesso la sera dopo una giornata di lavoro per condividere un percorso unico, magico e speciale che li farà arrivare al quel momento preciso quando “ora tocca a te entrare” e in pochi secondi prende vita qualcosa di unico che hai fatto nascere e crescere piano piano.

Ma il teatro è fatto anche dal pubblico, dagli amici e dai parenti nel caso di spettacoli più caserecci, fino a un pubblico più impegnativo e numeroso per spettacoli importanti.

Un pubblico che magari il sabato sera per staccare la spina, invece di lobotomizzarsi davanti alla TV sceglie di farsi trascinare dalle risate di una commedia, piuttosto che dalle lacrime di un dramma.

Così, con i teatri ormai allo stremo delle loro possibilità, che ogni giorno sperano che qualcuno gli dica dalla prossima settimana potete riaprire, arriva come un fulmine a ciel sereno Il Festival di Sanremo 2021.

Niente contro, ci mancherebbe, però provate a pensare anche solo per un secondo come si sono sentiti gli addetti ai lavori a casa da mesi dopo questa notizia, per di più pare con pubblico. Una roba che dimostra ancora una volta la visione distorta del nostro paese rispetto all’arte e alla cultura.

Qualcuno ha dichiarato che con la sala vuota il Festival non si fa. E di quelle altre sale, quelle che sono vuote da mesi? Quella vanno bene?

Una manifestazione come il Festival di Sanremo potrebbe benissimo essere fatta per essere vista da casa, la si guarda in televisione e fine. Addirittura ho letto che si cercano conviventi tipo genitori, figli ma anche fidanzati o coppie sposate, ci si può candidare per far parte della platea, una roba che mi fa venire il voltastomaco.

Considerando i pochissimi casi di covid nei teatri, dove si rispetta il distanziamento, si controlla il numero di persone che entrano (non come in Chiesa), si sta seduti fermi con la mascherina e a fine spettacolo ci si alza e si torna a casa, se davvero il Festival di Sanremo venisse fatto con il pubblico e i teatri venissero lasciati ancora chiusi, sarebbe una presa di posizione sbagliata che poterà inevitabilmente delle conseguenze.

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